Sostanzialmente i Condomìni si possono classificare in tipologie differenti in base al numero dei condòmini e alle parti comuni in comproprietà.
Possiamo parlare di tre tipologie: condominio minimo, condominio parziale e supercondominio.
Tra i tipi di condominio esistenti, il condominio minimo è quello più “elementare”.
Infatti, per la sua formazione è sufficiente che in un edificio vi siano anche solo due unità immobiliari di proprietà di due soggetti diversi, che presentano delle parti comuni, strutturalmente e funzionalmente connesse.
Il condominio parziale, invece, si configura quando in un edificio la proprietà di uno o più beni comuni è limitata solo ad alcuni condòmini. Si forma quando alcuni beni condominiali, come ad esempio le scale, il tetto o l’ascensore sono a vantaggio solo di alcuni condòmini ovvero destinati a servire solo una parte dell’intero fabbricato.
Il supercondominio viene, considerato una forma particolare di Condominio, e si contraddistingue per essere composto da più edifici separati, con differenti condòmini, ma al tempo stesso legati tra loro dall’esistenza di beni e servizi destinati all’uso o al godimento comune.
Per questa ragione si ricorre all’avverbio “super”, che sottintende un’organizzazione che sta “al di sopra” dei singoli palazzi (ossia Condomìni).
Qualche esempio di beni e servizi in comune:
- giardini;
- viali di accesso;
- alloggi per il portiere;
- impianto per l’illuminazione;
- aree adibite ad autorimessa / parcheggio.